Falsi incidenti per frodare le assicurazioni: medici e periti tra i 126 indagati

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TARANTO –  Guardia di finanza e polizia stradale hanno scoperto a Taranto un vasto giro di truffe assicurative. In carcere tre persone, Carmine, Antonio e Tiziana Tortorella, padre e due figli titolari di una agenzia di infortunistica stradale. L’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla pm Marina Mannu, è firmata dal gip Giuseppe Tommasino. In tutto sono 126 le persone indagate, tra cui anche avvocati, medici, periti, falsi testimoni. Per 26 è scattata l’accusa di associazione per delinquere. Per gli investigatori si tratta di una vera e propria organizzazione nata per lucrare su falsi incidenti stradali curandone la ricostruzione nei minimi dettagli.
 
Sono almeno 39 i falsi incidenti stradali accertati in un anno di inchiesta. Sinistri avvenuti solo sulla carta che avrebbero fruttato 635mila euro. Secondo gli investigatori, nell’organizzazione ognuno aveva un ruolo specifico e dava il suo contributo a realizzare dei falsi quasi perfetti.

Tutto era inventato con grande attenzione ai particolari: dallo scontro tra autovetture, alla stima del perito, al falso testimone che dichiarava di aver assistito all’incidente, al paramedico che diceva di essere intervenuto, dal medico che stabiliva l’entità dei danni fisici sostenendo di aver visitato i feriti, fino ad arrivare al fisiatra dichiarava di aver effettuato sedute terapeutiche e riabilitative. Le pratiche delle richieste di risarcimento erano curate da cinque avvocati (4 del Foro di Taranto e 1 de Foro di Locri) denunciati per associazione per delinquere insieme a 9 tra medici, fisioterapisti e titolari di centri fisioterapici.
 
Insomma una vera e propria filiera del falso in cui sono coinvolti anche un sub-agente assicurativo e un carabiniere, definito nell’ordinanza del gip Tommasino “a disposizione dell’associazione”.

È stata la dinamica ripetitiva, quasi sempre si trattava di un tamponamento tra due auto in cui veniva coinvolta una terza vettura o un pedone a far nascere i sospetti di alcune compagnie assicurative. Sono in tutto 17 le compagnie vittime del presunto raggiro. Una si era anche affidata a una società di investigazioni private per indagare sui sinistri sospetti.

Il risarcimento degli incidenti simulati veniva secondo gli investigatori sparito a metà tra gli ideatori della truffa e gli attori che si erano prestati al falso incidente.

Per la prima volta in questo genere di operazioni, è contestato anche il reato di riciclaggio a due indagati. Sotto sequestro è finito un immobile del valore di circa 150mila euro che sarebbe stato acquistato reinvestendo una parte dei proventi della presunta truffa. Taranto è in vetta alle classifiche del Sud Italia per costo dei premi assicurativi e al secondo posto per truffe legate a sinistri stradali.

Articolo: www.repubblica.it

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