Basta colpi di clacson e liti al semaforo…
Arriva l’app per comunicare (e scusarsi):
Che lo stress da traffico sia alla base di molte liti scoppiate al semaforo o a un incrocio, è ormai una cosa nota. Che la realtà aumentata possa dare una mano a far sparire rabbia e animosità tra automobilisti è invece un’idea nuova, che diverse case auto stanno sviluppando nel mettere a punto la loro idea di “auto del futuro”. Alcuni dottorandi della Eindhoven University of Technology hanno persino realizzato un’apposita app.
L’idea è quella di ridurre la “rabbia da strada” aumentando la comunicazione tra gli automobilisti e mostrando, attraverso una tecnologia sempre più trasparente, lo stato d’animo che spinge una persona a non rispettare uno stop, a bruciare un semaforo o a tagliare la strada. “CarNote”, questo il nome con cui è stato ribattezzato il progetto sperimentale firmato dal tem di Chao Wang, consiste infatti in uno schermo da installare sul parabrezza, su cui vengono proiettare le informazioni relative alle auto vicine.
Sulla schermo, oltre a informazioni di natura pratica, verrebbero mostrati anche segnali che indicano le motivazioni alla base di una guida più “spericolata” e meno rispettosa, come per esempio “corsa in ospedale” o “corsa in aeroporto”. O, in caso di bassa velocità o rallentamenti improvvisi, “sto cercando una strada” o “mi sono perso”.
La conseguenza diretta, secondo i creatori, è che il nervosismo di chi subisce ingiustizie su strada, in presenza di una spiegazione, diminuirebbero istantaneamente, come ha dimostrato anche una recente simulazione cui hanno preso parte 30 persone che hanno dovuto affrontare auto troppo veloci e “prepotenti “ o troppo lente.
Nel corso della simulazione, alla metà dei partecipanti sono stati mostrati isegnali “giustificativi”, mentre l’altra metà non ha ricevuto alcuna informazione. Al termine i 30 soggetti hanno compilato un questionario per valutare il grado di empatia, e il risultato ha dimostrato che chi aveva ricevuto i segnali era più incline al perdono e alla comprensione.
Non solo: il sistema creerebbe un vero e proprio “social network” in cui gli automobilisti potrebbero valutarsi a seconda dell’etichetta tenuta sulla strada, distribuendo like o commenti negativi a seconda del comportamento.
Le auto appartanenti a questo speciale social network vengono identificate grazie a una lente speciale installata sulla fotocamera dello smartphone, che individua le altre vetture che aderiscono alla community “social car” attraverso un adesivo progettato appositamente e attaccato al lunotto posteriore.
L’obiettivo, ha spiegato Wang a New Scientist, è però quello di mettere a punto un software in grado di riconoscere le auto dalla targa, e di stabilire un limite alle volte in cui un automobilista può utilizzare il segnale relativo alle emergenze, per evitare abusi. La possibilità di dare un voto, inoltre, potrebbe secondo Wang avere conseguenze positive anche per assicurazioni, che potrebbero basarsi sul “ranking” per stabilire le tariffe.
Il progetto sarà presentato a Cipro a metà marzo, in occasione di una conferenza sulle interfaccia intelligenti . Ma in un’ottica di trasparenza – e cioè di tecnologia sempre più integrata e meno “ingombrante” nella vita quotidiana – l’utilizzo di un’app potrebbe presto rivelarsi superfluo.
Sempre più costruttori, infatti, puntano sulla comunicazione V2V, e cioè quella tra gli stessi veicoli, che “bypasserebbero” il guidatore scambiandosi informazioni in tempo reale sul traffico, sulla disponibilità dei parcheggi, su eventuali ostacoli sulla strada, e in generale su tutto ciò che potrebbe condizionare il viaggio. Vere e proprie intelligenze artificiali, dunque, che eliminerebbero anche il fattore distrazione rappresentato dalla necessità, da parte dell’automobilista, di inviare in prima persona le informazioni mentre è alla guida.
Nella seconda foto, la Toyota concept-i presentata al Ces 2017 di Las Vegas
Fonte: lastampa.it – Andrea Barsanti (Nexta)